Panzer I Breda. AMMO MIG JIMENEZ 8506
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Panzer I Breda. AMMO MIG JIMENEZ 8506

Kit in plastica per assemblare un Panzer I Breda. Edizione numerata.

37,50 €
Tasse incluse

8506

Foglio

Scala
1:35
Epoca
Periodo tra le due guerre
Paese
Spagna
Anno di uscita
2021
Materiale
Plastico
Parti fotoincise
Nuovo

Kit in plastica per assemblare un Panzer I Breda. Edizione numerata.

Storia della Panzer I Breda

Nell'ottobre 1936 i primi Panzer I Ausf.A sarebbero arrivati a Siviglia, da dove sarebbero stati inviati a Cáceres per il personale per svolgere i corsi di addestramento. Un mese dopo, la Ausf.Bs avrebbe seguito lo stesso percorso, riuscendo a formare le prime tre società. Sebbene non avessero partecipato ad alcun combattimento, gli Ausf.A non erano nuovi, poiché conducevano addestramento e manovre da diversi anni. Gli istruttori conoscevano il difetto essenziale: la paratia che separava la camera del motore e la camera di combattimento non era corazzata. Ciò implicava che un colpo che penetrava attraverso le prese d'aria poteva causare lesioni al personale. Per questo motivo, sono state realizzate protezioni aggiuntive per questi fori, nonché una piastra corazzata per l'ingresso dell'aria, che presentava lo stesso problema. In Germania ci sarebbe voluto più tempo per risolvere questo problema, poiché sarebbe stato alla fine del 1938 che furono progettate protezioni simili, ma in forme più eleganti, che già avevano gli ultimi venti veicoli che sarebbero arrivati nel gennaio 1939.

La loro prima partecipazione alla guerra civile spagnola avvenne durante gli attacchi a Madrid, a sostegno della fanteria nazionale. Lì la sua scarsa forza motrice, la mancanza di corazzatura e la potenza di fuoco molto adatta alla lotta contro la fanteria sarebbero diventate evidenti. Poiché non incontrarono opposizione anticarro, sarebbero stati utili, anche se man mano che la battaglia si sviluppava si vide che avevano bisogno di più potenza e che non erano avversari per il T26.

Nonostante l'opposizione tedesca, la soluzione fu quella di installare la mitragliatrice italiana Breda da 20 mm nella stessa torretta, qualcosa di simile a quello che stavano facendo sul Panzer II. La prueba sarebbe stata effettuata su quattro veicoli rimossi dalla parte anteriore, la cui torretta sarebbe stata modificata per ricevere questo miglioramento. Così, le nuove torrette furono ridipinte, possibilmente con la stessa vernice utilizzata dai secondi scaglioni per i ritocchi. Anche se non si può escludere che la mancanza di forniture abbia costretto all'uso di prodotti nazionali dello stesso colore. La differenza di tono sarebbe dovuta sia a questa circostanza che all'usura accumulata dalla vernice precedente, con diversi anni di servizio e almeno uno in prima linea. È probabile che le unità trasformate a Siviglia siano arrivate nell'ottobre del 1937, quando si formò il cosiddetto Primo Battaglione di carri armati, con due gruppi: il primo con tre compagnie e il secondo con solo due.

Dalla documentazione scritta e grafica raccolta, si considera l'ipotesi che la seconda compagnia non abbia ricevuto nessuno di questi carri armati, il che sembra avvalorare una foto datata metà ottobre 1937 e scattata a Saragozza, in cui si vedono in formazione dieci Pz.I e cinque T26. Abbiamo pochi documenti grafici. Appena trenta foto di bassa qualità, ritagliate, censurate, senza data né luogo. Fortunatamente, dal dicembre 1938 fu istituito un sistema di identificazione a tre cifre, che consente l'identificazione dell'unico veicolo sopravvissuto fino a quella data. Dalla sua mimetizzazione e dai danni causati dal combattimento, vediamo che si tratta di un carro armato appartenente alla 3a Compagnia.

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